Non possiamo fare a meno dell’energia. Ci è indispensabile per la vita quotidiana e per lo sviluppo dell’economia. Ma è possibile conciliare questa esigenza con un’altra fortissima esigenza di cui per fortuna, stiamo diventando ogni giorno sempre più consapevoli, cioè quella di razionalizzare i consumi di energia per tutelare l’ambiente in cui viviamo e di ridurre i costi?
Su questo dilemma si è discusso in occasione della XXVIII Giornata Mondiale dell’Ambiente, nel corso del convegno “Energia ed ecologia: un peso o un’opportunità per l'economia”, che si è svolto nella prestigiosa sede dell’Accademia dei Lincei a Roma.
Ne è emerso che il 50 %circa dell’energia mondiale (un’enormità), é sprecata nelle trasformazioni, ad esempio nel produrre elettricità dal petrolio, o durante i trasporti, lungo gli oleodotti, le linee ad alta tensione, i gasdotti. Si tratta di energia che non produce lavoro utile ma che viene comunque consumata, viene pagata e causa la metà dell'inquinamento imputato ai consumi energetici.
Sergio Carrà, Professore di Chimica Fisica Applicata presso il Politecnico di Milano e relatore del convegno, osserva come “Il costo dell'energia, dopo quello della salute, è uno dei più elevati nel bilancio dell'economia italiana”. Merita particolare attenzione anche perché riguarda fonti energetiche che dobbiamo importare e pagare in valuta”.
Le politiche climatiche ed energetiche dell’Ue hanno aperto nuovi scenari che comprendono l’utilizzo su vasta scala delle energie rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni climalteranti.
Fonte della notizia: Energymanager.net

